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Recensione di The Fighter

04/03/2011 | Recensioni | |
Recensione di The Fighter

Il film è incentrato sulla vera storia di Micky Ward e Dicky Eklund, due fratelli combattenti che si ritrovano a fare i conti con la vita e la carriera. Dicky, è un ex giovane promessa del mondo del pugilato, che si è compromesso con il mondo del crack, l’unico idolo di una cittadina senza eroi, che ha dentro sé il dualismo di un sentimento mai espresso, il fardello di un onere che non è stato mai chiamato a rivendicare, che non voleva, che è stato troppo per lui e che l’ha portato all’autodistruzione. L’unica cosa che gli riesce bene è allenare il fratello, Micky, un pugile dal sinistro micidiale, affezionato alla famiglia, talmente tanto da rischiare di rovinarsi, che ha voglia di gridare che lui ce la può fare, che ha voglia di rivendicare il suo posto nel mondo, di conquistare la sua rivalsa.
Questi due incredibili personaggi sono rappresentati da Mark Wahlberg e Christian Bale, che ci da ancora una volta la prova della sua bravura e del suo trasformismo camaleontico. I due si amalgamano alla perfezione nei ruoli chiamati ad interpretare, Christian Bale, fresco del suo meritatissimo Oscar come Miglior Attore non Protagonista, ci regala un uomo fragile, scarno, che lotta da tutta la vita con se stesso, e che troverà la salvezza attraverso un soggiorno obbligato presso una prigione, la quale lo riabiliterà alla normalità, trovando un equilibrio labile, da mantenere giorno per giorno. La sua interpretazione è profonda, rotta e delicata, e riesce a far emergere i demoni che Dicky deve combattere.
La regia affidata a David O. Russell, firma un film nel film, raccontando quando l’HBO girò un documentario sulla storia di Dicky, mettendo in evidenzia gli effetti che il crack ha sulle persone. Leggero e profondo, Russell ci guida fra i vicoli di Lowell, nel suo modus vivendi, una città operaia fatta di vicoli e gente comune, e al tempo stesso riesce a condurci all’interno della personalità e della voglia di rivalsa dei protagonisti. Davvero un bel film, vincitore di due premi Oscar, anche se quello di Melissa Leo (l’ingombrante mamma dei fratelli) è leggermente sopravvalutato.

Serena Guidoni

 


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